“Non votare Pd significa votare per l’instabilità di governo”

 

Eugenio Marino: “Non votare Pd significa votare per l’instabilità di governo”


di 9colonne Agenzia Giornalistica, pubblicato il 15 febbraio 2013


Roma, 15 feb - "Leggo sempre più spesso dichiarazioni e appelli di diversi candidati a votare i cosiddetti "movimenti indipendenti" degli italiani all'estero, gli "unici", secondo questi candidati, che non essendo né di destra né di sinistra e senza essere sottoposti ai diktat dei grandi partiti, rappresenterebbero davvero tutti gli italiani all'estero e le loro istanze in Parlamento. E leggo ancora dei commenti di questi candidati nei confronti dei parlamentari eletti all'estero nelle scorse legislature: tutti uguali, a loro modo di vedere, e tutti inutili. Secondo questi aspiranti neo-parlamentari, i parlamentari uscenti non avrebbero fatto nulla per gli italiani all'estero, poiché sottoposti alle direttive dei propri partiti. Io non credo che tutti i parlamentari eletti all'estero siano stati inutili, né che tutti i partiti siano uguali e ugualmente disinteressati ai nostri connazionali". Lo scrive in una lettera aperta Eugenio Marino, responsabile del Pd estero, a pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale per gli italiani all'estero. "Faccio solo un esempio - continua Marino - il governo Prodi, dopo cinque anni del secondo governo Berlusconi che aveva dimezzato gli investimenti verso gli italiani all'estero, grazie al lavoro dei parlamentari del centrosinistra eletti all'estero, nonostante finanziarie di risanamento, riportò gli investimenti per gli italiani all'estero a 73 milioni di euro. Dal 2008 al 2012, durante il terzo governo Berlusconi, questi investimenti sono stati riportati a circa 12. E con il governo Monti la cosa è ulteriormente peggiorata". Ma secondo Marino "non è un fatto solo di risorse, ma un fatto di diversa attenzione e sensibilità tra destra e sinistra agli italiani all'estero e diverso rispetto dei governi verso gli eletti all'estero. Un rispetto e una sensibilità che il centrosinistra ha dimostrato di avere e ha ancora e che il centrodestra ha dimostrato più volte di non avere". Ma ritornando ai cosiddetti "movimenti indipendenti", tra cui individua il Maie, l'Usei, l'Uisa, Ipl, il Movimento 5 stelle, Insieme per gli italiani, Marino si chiede: "Se sono tutte indipendenti e tutte che rappresentano davvero gli italiani nel mondo, come mai non hanno fatto una lista unica? La verità è che ognuna di questa rappresenta istanze o aspirazioni diverse. Ma allora non c'è un solo movimento che rappresenti tutti gli italiani all'estero.

 

Oppure sono liste di singoli personaggi in cerca di un posticino in Parlamento per difendere piccoli interessi privati? Il problema, poi, è che queste liste, nella migliore delle ipotesi (migliore per i candidati, non certo per gli italiani nel mondo), potrebbero eleggere un paio di deputati o senatori che in Parlamento andrebbero a ingrossare il Gruppo misto e non riuscirebbero a fare, loro sì, nulla per i nostri connazionali. Nessuna loro proposta verrebbe mai presa in considerazione in Parlamento né trasformata in legge". Dunque, "votare per una qualsiasi lista o partito che non sia il Partito democratico, soprattutto al Senato, significa votare solo per dare instabilità all'Italia".

 

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